Filantropia in Azione - Philanthropy in Action

Our Mission

La Fondazione Action For Difference Ente Filantropico, nasce nel 2017, con l'obbiettivo di promuove:  

1) l’educazione, l’istruzione, la formazione professionale, la formazione universitaria e post-universitaria, aperte, accessibili, inclusive e plurali, che, attraverso metodi e strumenti innovativi, grazie anche alle nuove tecnologie in grado di offrire nuovi modelli di apprendimento continuo e di digitalizzazione dei contenuti, contribuiscano al processo di crescita delle persone dall'infanzia all'età adulta e l’inserimento nella società di persone mature sul piano intellettuale e morale, portatrici di cultura e di esperienza;

2) la formazione extrascolastica, finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica e al successo scolastico e formativo, alla prevenzione del bullismo e al contrasto della povertà educativa e l’educazione informale, che attraverso lo svolgimento di attività nelle situazioni di vita quotidiana e nelle interazioni che in essa hanno luogo, diventi strumento di crescita individuale e di facilitazione dell’apprendimento, di inclusione di ragazzi svantaggiati o con disabilità e di scambio interculturale tra ragazzi provenienti da contesti socio-culturali diversi;

3) l’empowerment dell’infanzia, inteso come il processo di maturazione del bambino in cui prende coscienza delle proprie competenze e capacità incrementando la stima che possiede di se stesso per spingersi a fare sempre di più e sviluppare le proprie potenzialità, sostenendo attività che contribuiscano al miglioramento della qualità dell’educazione dell’infanzia e dell’offerta di servizi educativi per l’infanzia;

4) la crescita economica e di benessere, favorendo la crescita occupazionale e professionale, l’inserimento e il reinserimento lavorativo nelle fasce sociali più deboli e le condizioni per la diffusione di nuova imprenditorialità ad impatto sociale e di una cultura d’impresa etica e filantropica, sostenendo attività finalizzate alla valorizzazione dei talenti e alla nascita di nuove imprese, innovative per identità, cultura, processi, prodotti e servizi, che siano in grado di generare un impatto positivo sull’ambiente, sulla società e sui progetti di vita delle persone e la creazione di nuove opportunità occupazionali;

5) il miglioramento delle condizioni sociali e occupazionali e il contrasto di fenomeni di sfruttamento, lavoro irregolare ed esclusione sociale, di individui con disabilità fisiche e psichiche, di coloro che soffrono di svantaggio sociale o che vivono in uno stato di marginalità sociale, quali ex tossicodipendenti o ex detenuti, rifugiati ed immigrati che cercano il riscatto nel nostro paese, donne vittime di discriminazioni di genere nell’ambito lavorativo, vittime di violenza, verbale o fisica, domestica e sociale, favorendo la valorizzazione delle loro capacità, attraverso opportunità di formazione e di inserimento socio-lavorativo in attività ad impatto sociale e l’implementazione di attività di agricoltura sociale;

6) l’innovazione sociale intesa come lo sviluppo e l’implementazione di nuove idee e soluzioni (prodotti, servizi e modelli) che:

a) rispondano in modo innovativo ai mutamenti dei bisogni sociali, assistenziali e di conciliazione, che sono destinati a rimuovere e superare le situazioni di bisogno e di difficoltà che la persona umana incontra nel corso della propria vita (welfare, interventi e servizi sociali alla persona); 

b) offrano nuovi modelli e soluzioni alle sfide contemporanee in ambito sanitario e sociosanitario, sia residenziale che non residenziale, di interventi sperimentali innovativi, di prevenzione, diagnosi, cura, di cambiamenti comportamentali delle persone e/o delle comunità (healthcare, interventi e prestazioni sanitarie e sociosanitarie); 

c) rispondano ad un’esigenza collettiva e adottino modalità innovative per la produzione e gestione di beni comuni (servizi per le comunità);

d) favoriscano la coesione e l’inclusione sociale, l’integrazione sociale e nuove relazioni e collaborazioni sociali per la gestione di servizi di prossimità, luoghi di aggregazione, centri ricreativi, centri culturali, distretti culturali (infrastrutture per le comunità);

e) rispondano alle sfide sociali contemporanee mediante soluzioni tecnologiche, che diffondano l’uso inclusivo delle tecnologie e la digitalizzazione dei processi di coesione, favorendo una attiva partecipazione al bene comune ed alimentando il cambiamento sociale (Civic Tech); 

f) vengano utilizzate nell’ambito della pubblica amministrazione per migliorarne la digitalizzazione, l’efficienza ed erogare migliori servizi ai cittadini (Gov Tech);

7) l’innovazione culturale intesa come lo sviluppo e l’implementazione di nuove metodologie, servizi e prodotti in grado di apportare cambiamenti sistemici nel modo di fare e vivere la cultura, favorendo le pari opportunità di accesso alla cultura, lo scambio intergenerazionale, interculturale e di conoscenza, sostenendo attività culturali, artistiche, ricreative e editoriali, innovative e di interesse sociale e/o con finalità educative, che operino in tutti gli ambiti e in tutte le fasi dell’ideazione, produzione, valorizzazione, promozione, diffusione e fruizione della cultura;

8) la tutela, la conservazione, la valorizzazione e la conoscenza:

a) del patrimonio, materiale o immateriale, culturale, artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico o avente valore di civiltà; 

b) del paesaggio, costituente espressione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio; 

c) del patrimonio agroalimentare ed enogastronomico, di eccellenze di prodotti, saperi, conoscenze, competenze e ricette della cultura agricola, alimentare e culinaria dei territori e di circuiti ed itinerari di offerta enogastronomica, costituenti espressione della storia identitaria e della tradizione;

d) del patrimonio artigianale, di eccellenze di prodotti, saperi, conoscenze, competenze e pratiche della piccola manifattura di prodotti tipici ed artistici e di specifica tradizione locale, costituenti espressione dell’identità culturale e della tradizione di mestieri antichi tramandata dalla comunità;

9) il turismo sociale, culturale e del viaggiare etico, consapevole, responsabile, ecosostenibile, accessibile a tutti ed intelligente (smart tourism), facente leva sul patrimonio culturale, artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, paesaggistico, agroalimentare ed enogastronomico e sulle eccellenze del territorio, favorendo la crescita della persona e dell’arricchimento culturale e valorizzando e tutelando le aree a vocazione turistica e culturale e il contesto territoriale, ambientale, culturale, sociale, storico e artistico esistente, migliorando l’attrattività dei territori e la rigenerazione delle identità locali, incrementando la competitività dei sistemi turistici locali, con la collaborazione di enti e organizzazioni locali, generando in questo modo benefici economici e occupazionali, sia ai paesi di partenza sia a quelli di destinazione.

10) la tutela attiva, la salvaguardia e il miglioramento delle condizioni dell’ambiente, favorendo:

a) l’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali, la riduzione dei consumi di risorse non rinnovabili, l’impiego di energie rinnovabili, l’incremento dell’efficienza energetica, l’abbattimento delle emissioni di gas serra, la riduzione dell’inquinamento locale e globale, la riduzione degli sprechi, la gestione e il riciclo dei rifiuti, la mitigazione dei rischi idro-geologici, il contrastano ai cambiamenti climatici, lo sviluppo di soluzioni sostenibili e socialmente inclusive, capaci di trasformare le città in luoghi più accessibili e green (smart cities); 

b) la crescita economica sostenibile e la green economy, intesa come un modello di economia che permetta la riduzione dell’impatto ambientale in favore di uno sviluppo sostenibile; 

c) l’industria sostenibile, moda sostenibile, design sostenibile, intesi come modelli in cui la progettazione, le scelte d’acquisto di materiali e dei processi produttivi rispondano ai principi di sostenibilità sociale, economica ed ecologica, riducendo al minimo l’impatto ambientale di ogni tipo di oggetto o costruzione;

d) l’economia circolare, intesa come un modello di economia che permette la progettazione, la creazione e produzione di prodotti e materiali riutilizzabili, biodegradabili, riciclabili, non tossici, di lunga durata;

e) la sharing economy, intesa come un modello di economia basato sull’accesso, sull’utilizzo, sullo scambio e sulla condivisione di beni e servizi, piuttosto che sul loro acquisto e possesso;

11) l’agricoltura, l’allevamento e la pesca biologici e sostenibili, rispettose delle risorse naturali quali l’acqua, la terra, il mare, la fertilità del suolo, che riutilizzino terreni incolti, che non utilizzino sostanze chimiche inquinanti e che preservino la biodiversità e le colture antiche, anche implementando l’agricoltura di precisione, che usa le tecnologie (Agri Tech) per la produzione agricola e per la tracciabilità e monitoraggio, quali soluzioni per garantire il nutrimento agli esseri umani nonostante l’impatto dei cambiamenti climatici e l’aumento della popolazione sulla terra;

12) il miglioramento delle condizioni urbanistiche e socio-economiche, limitando il consumo di territorio e salvaguardando il paesaggio e l’ambiente, favorendo interventi ecosostenibili di rigenerazione urbana e territoriale per il recupero, il rinnovamento, la ricostruzione, la riqualificazione, la rifunzionalizzazione e il riuso flessibile del patrimonio edilizio esistente, di beni pubblici inutilizzati o di beni confiscati alla criminalità organizzata;

13) l’accesso a un contesto abitativo, lavorativo e sociale dignitoso e inclusivo, nel quale poter vivere relazioni umane ricche e significative e poter essere supportati da un’adeguata rete di servizi ritenuti indispensabili per il miglioramento della qualità della vita, della convivenza di tutte le componenti della comunità, del benessere diffuso e di comunità resilienti, favorendo interventi di realizzazione e/o di riqualifica di edilizia residenziale sociale, di housing sociale, di cohousing, di strutture residenziali di ospitalità temporanea, dirette a soddisfare bisogni culturali, formativi o lavorativi, di ostelli, di strutture di accoglienza umanitaria ed integrazione sociale dei migranti, di residenze per studenti o lavoratori, di residenze per anziani, di residenze sanitarie assistenziali, di residenze per disabili “durante e dopo di noi”, di coworking, di makerspace, di laboratori creativi, di spazi polifunzionali, di spazi condivisi, di spazi aperti alla città e di aree verdi, giardini ed orti;

14) il benessere psico-fisico, la cura della persona, la sana alimentazione, l’accessibilità ad alimenti salutari, il miglioramento della salute fisica, mentale ed emotiva delle persone, anche nella fase avanzata della propria vita e della diminuzione del rischio di mortalità per malattia, favorendo:

a) lo sviluppo, la conoscenza, e la diffusione di attività sportive;

b) la produzione, distribuzione e somministrazione di cibo sano e di qualità, anche mediante soluzioni tecnologiche (Food Tech);

c) la riduzione dello spreco alimentare, intesa come la perdita o il degrado di qualsiasi sostanza sana e commestibile destinata al consumo umano avvenuta in un punto della filiera agroalimentare ed in particolare nella distribuzione, vendita e consumo finale e dipendente da fattori comportamentali;

d) la diffusione di attività agrituristiche, intese come le attività di somministrazione esercitate da imprenditori agricoli;

e) la diffusione della “filiera corta”, intesa come la vendita o somministrazione di prodotti alimentari locali nelle vicinanze del luogo di produzione;

15) l’inclusione finanziaria di soggetti deboli e a rischio di emarginazione, per la costruzione di una economia equa e solidale, di una società giusta e con una minore disuguaglianza sociale e di un benessere diffuso, a supporto dell'economia reale, di bisogni concreti delle persone e della collettività e delle necessità di imprese ad impatto sociale, sostenendo:

a) iniziative di finanza sociale anche definita finanza responsabile, etica, morale, sostenibile, alternativa, mutualistica; 

b) iniziative di microcredito, quale strumento finanziario rivolto a chi è escluso dai tradizionali canali del credito per insufficiente storia creditizia o precaria posizione lavorativa o a causa di mancanza di garanzie reali; 

c) iniziative di crowdfunding sociale, quale strumento di microfinanziamento dal basso, che mobilita persone e risorse nella raccolta di fondi."